Lo
studio affronta i temi molteplici che la disciplina architettonica
possiede,
dalla città al paesaggio naturale, dagli edifici alle tecnologie atte
al loro
divenire costruzione, dalla sostenibilità al comfort abitativo,
attraverso
l’affiancamento della pratica progettuale dall’attività teorica.
L’attività professionale è declinata nell’ambito della progettazione a
tutte le
varie scale: urbanistica, architettonica e del manufatto edilizio
filtrate da
una lettura interdisciplinare del mestiere d’ Architetto: da una parte
la
cultura umanistica, dall’altra la cultura scientifica.
L’obbiettivo è rappresentare con le “ forme dell’architettura” la
ragione di un
edificio, la ragione più profonda . Un edificio si può costruire e
basta oppure
si può costruire in forme che sono rappresentative della sua ragione
d’essere.
Il progetto di architettura si radica in un luogo, gli conferisce senso
e ne
assume le condizioni in cui si colloca. Siano regole della costruzione
urbana o
i caratteri del paesaggio naturale il progetto le trasforma, nel
momento in cui
la nuova costruzione lega a se tali regole o caratteri, in una nuova
unità.
|
|
"Li
facevo pensare
architettonicamente. Li facevo riflettere sull’architettura. Non ho
insegnato
loro come realizzare gli edifici, questo lo possono fare tutti, ma li
ho fatti
pensare all’architettura … capire il concetto e la struttura che c’è
dietro,…
vedere tutto come architettura e a pensare come architetti e non come
ingegneri, dottori o qualcos’altro."
Annalisa Trentin, Oswald Mathias
Ungers: una scuola,
Milano, Mondadori Electa, 2004
|